martedì, aprile 11, 2006

Bene o male...

Bene o male, vittoria o sconfitta, CE LO SIAMO LEVATO DI CULO!!!!
E questo è già tanto.
E speriamo per tutti noi che per lui non ci sia una prossima volta.

giovedì, aprile 06, 2006

Mandiamolo a casa (anzi al gabbio!)

Cosa scrivono di noi

Riporto di seguito un articolo apparso sull'edizione on-line di oggi del quotidiano El Pais a firma di Enric González

Silvio Berlusconi esperó hasta el último minuto del debate televisivo del lunes para sacar de la chistera un conejo gigantesco, del que no había ni rastro en su programa electoral: la abolición del impuesto sobre la vivienda. Ayer hizo que la campaña enloqueciera un poco más al calificar de "coglioni", término traducible como "gilipollas", a los votantes del centro-izquierda. Il Cavaliere parecía estar contra las cuerdas, luchando de forma casi desesperada y abriéndose paso a golpes de populismo y demagogia hacia una victoria cada vez más difícil. El insulto suscitó la indignación del centro-izquierda.

Il Cavaliere, ante un auditorio de comerciantes berlusconianos, pronunció la frase del día: "Tengo demasiada estima por la inteligencia de los italianos como para pensar que haya por ahí tantos gilipollas que puedan votar contra sus propios intereses", dijo, en referencia a los votantes del centro-izquierda. Y agregó: "Perdonen mi lenguaje, tosco pero eficaz". ¿Cuál era el objetivo de ese exabrupto? A estas alturas, nada de lo que dice Berlusconi es espontáneo. Posiblemente aspiraba a monopolizar de nuevo todos los titulares, relegando al "cura de pueblo", como llama a Prodi cuando no le llama "tonto útil", a las páginas interiores.


E ancora, los mensajes de Berlusconi se dirigen, a pocos días de las elecciones, hacia quienes son o fueron simpatizantes de Forza Italia. Aspira a movilizar a los suyos (afligidos por la tentación abstencionista) y a que su partido obtenga un buen resultado, lo cual podría servirle para obtener una victoria contra pronóstico o, cosa más probable, para mantenerse en caso de derrota como indiscutible jefe de la oposición. Alterna la zanahoria para su electorado (la abolición del impuesto sobre el inmueble de residencia), el palo a la oposición ("esa gente da miedo", "quien vota a la izquierda elige ser pobre") y el grito extemporáneo para que nadie olvide que sigue ahí.

martedì, aprile 04, 2006

Pubblicità comparativa


Non mangiare là. Vieni a mangiare qua.
Geniali

L'ultimo tabù

Sono toscano e sono anche cresciuto con quella buonanima di mio nonno, che mi portava con sé al pomeriggio al bar di paese, dove fra una partita a briscola e una mano di tressetti volavano le più elaborate e sapide bestemmie. Alcune erano secche e dirette ad ammonire il compagno che aveva bussato di due secondo, altre erano colorite e celebrative e festeggiavano la data fatta di donna franca o il tre di briscola mangiato con l'asso.
Altre ancora erano misurate e compìte, dette a mezz'aria come intercalare, fra una pescata e l'altra, come a ritmare il tempo del pomeriggio, avvolto dal fumo spesso del locale. Il tutto condito dal dolce rumore di campanelli del flipper di una volta, con quel ritmo dello scorrere dei punti che tutti della mia generazione ricordano.
Mio nonno per la verità non bestemmiava mai, si limitava ad imprecare garbatamente, qualche acciderba e qualche porco mondo ogni tanto, quando per esempio gli freddavano il settebello appena calato o gli prendevano il carico da 11 col due di briscola.
Per questo le bestemmie nella mia vita sono sempre state viste come qualcosa di naturale, non nel senso vero dell'offesa alla divinità (che senz'altro avrà sicuramente cose migliori da seguire che ascoltare qualche lamento compìto) ma piuttosto come intercalari per rendere più familiare e convincente una conversazione. Anche in famiglia, quando si voleva sottolineare l'importanza di un insegnamento, si enfatizzava con il classico bestemmione barocco finale.
Eppure, per quanto la bestemmia sia familiare, soprattutto in Toscana, anzi oserei dire che, nonostante la bestemmia faccia parte della nostra cultura popolare, essa rappresenta ancora l'ultimo, infrangibile tabù. E appena detta o scritta tutti si offendono o si scandalizzano. Si armano questioni nazionali (vedasi le tre o quattro bestemmie dette in diretta in 50 anni di televisione), si infiammano accese discussioni, si tacciano i responsabili di essere colpevoli di chissà quale abominio, si parla di offesa ad un credo comune, di offesa ai valori della collettività, di non rispetto dei valori e delle idee degli altri.
A mio modesto parere le bestemmie sono ben altre. E sicuramente tutti gli integralismi religiosi (compreso quello cattolico) sono ben peggiori di una semplice imprecazione. Le aggressioni che l'uomo compie ogni giorno sul proprio simile e le violenze arrecate all'ambiente in cui viviamo sono offese sicuramente più gravi e subdole alla divinità che tutto "avrebbe" creato.

lunedì, aprile 03, 2006

Solitari

Il blog del 7 in condotta

Girellando su blogger mi sono per caso imbattuto nel blog 7 in condotta, che poi ho scoperto essere il blog del momento, apparso su tutti i giornali e finito addirittura in televisione.
Questo blog è al tempo stesso una esilarante e triste raccolta di "note disciplinari" assegnate a studenti di ogni ordine e grado dai rispettivi insegnanti.
Se da un lato vengono le lacrime agli occhi per le risate (tale è la creatività e la fantasia degli studenti) viene tanta tristezza a pensare a quali livelli è caduta la scuola italiana.
Non per colpa degli alunni, sia chiaro. Infatti è più disarmante leggere come sono state assegnate le note, a volte scritte in italiano stentato, altre volte con vocaboli ed espressioni fuori luogo ed esagerate.
Ma del resto è chiaro che i problemi della scuola sono tanti, anzi troppi.
Faccio alcuni esempi. Lo stipendio di un insegnante non supera i 1.500 €. Ora mi domando quale laureato, capace, intraprendente, finirebbe mai ad insegnare in una scuola per quella miseria? E ancora, come vengono selezionati gli insegnanti? Si fa un concorso per testare se conoscono la materia (e la risposta alla domanda "conoscete la materia" è sicuramente sì perché l'hanno studiata e se non se la ricordano la ristudieranno) oppure si fa un concorso per testare se la materia la SANNO INSEGNARE? Ovviamente in Italia, paese dei concorsi e degli esami di stato, avere una laurea non dimostra che la materia la conosci, devi sempre dimostrarlo con un esame e una prova in più. Ed ecco che diventano insegnanti magari anche geni, luminari nella propria disciplina, ma che non hanno la minima idea di come una materia si possa insegnare.
E ancora, la scuola elementare. La scuola elementare è sicuramente la più importante per un bambino, perché è in questa fase evolutiva che il bambino deve approcciarsi al ragionamento logico e matematico. Insegnare la logica e la matematica, presentandola come un gioco, una scoperta, non è semplice. Soprattutto se il maestro è un laureato in letteratura che nulla sa di logica e matematica ed insegna ai bambini prima a leggere e scrivere le parole e poi (forse) a leggere e capire gli insiemi e i numeri.
Come dire l'insegnante elementare invece di essere il tassello più importante dell'intero sistema educativo è considerato invece il più marginale e meno importante. Sottopagato. E poi non dimentichiamo che questo stato non spende una lira in formazione e aggiornamento del corpo docente.
D'altro canto gli stimoli che offre il mondo fuori dalla scuola sono enormemente più attraenti e più evoluti rispetto alle quattro nozioni in croce che ti propinano (vedi computer, playstation) e i bambini se non sanno essere stimolati a scuola, si annoiano.
Il peggio accade quando i bambini crescono e arrivano alle scuole secondarie. Dove allora sono costretti a studiare cose inutili (si pensi a stenografia, dattilografia, latino (dico: insegnate direttamente la logica e l'algebra booleana, no il latino!), e ancora tutta la storia classica nei dettagli, tutta la letteratura italiana fino al Tassoni e Jacopone da Todi, tralasciando ovviamente i grandi classici stranieri).
E a studiare a memoria cose che sono avulse dal loro mondo: l'esempio più classico è la partita doppia o la tecnica bancaria! Ma come può un ragazzo stare attento a scuola se si sta parlando di qualcosa che non conosce perché non sa che cos'è un'azienda?? E' come volergli spiegare un televisore senza farglielo vedere, elencando una per una le funzioni del telecomando.

sabato, aprile 01, 2006


Abbazia di San Galgano, provincia di Siena, Italia Posted by Picasa


A San Galgano con i parenti di mia moglie Posted by Picasa


La Giannella Posted by Picasa


La "perla del Mediterraneo" vista dall'Argentario Posted by Picasa

Wikipedia Italia chiude a tempo indeterminato? No, è soltanto un pesce d'aprile

Wikipedia è forse uno degli ultimi baluardi di un'informazione libera e accessibile gratuitamente da tutti e alla quale ciascuno può apportare il proprio contributo.
Ma se oggi andate sul sito di Wikipedia Italia troverete scritto che a seguito di una denuncia penale per diffamazione aggravata il tribunale di Milano ha disposto la chiusura, con decorrenza 1° aprile 2006 del database italiano.
Tutto vero? Macché, è soltanto un pesce d'aprile, perché più in basso, in una nota esplicativa si vedono alcuni termini "wikificati" [cioè formattati secondo gli standard di Wikipedia] e cliccando sull'ultimo di essi, ecco che il link rimanda alla voce "Pesce d'aprile".
Cavolo, quest'anno sono riuscito a prendere il primo pesce d'aprile appena all'una e mezza del mattino!