giovedì, maggio 12, 2005

Qualcuno mi aiuti!

Ieri ho visto già 5 appartamenti che potrebbero essere la mia futura dimora.
Il primo era in un condominio sgarrupato a 500 metri dall'ufficio (pensa che culo passare anche il sabato e la domenica davanti al lavoro).
Vi aveva abitato una vecchietta lasciando le tracce indelebili della senilità: una vecchia radio a manopole sul comodino, un televisore Voxson anni '80, mobili stile "Mondo Convenienza" al massimo risparmio, vasca da bagno per nani. Le vasche piccole, come quelle che andavano di moda una volta non sono adatte per chi è alto più di un metro e cinquanta: se ti siedi, infatti, ti ritrovi immediatamente le ginocchia alla gola.

La seconda casa sembrava arredata da un architetto dell'Ikea. Ovverosia: tutto in trenta metri quadri. Bella casetta, in un posto nemmeno male per essere a dieci km da Milano. Dotata di camino, termoarredi, pareti in diagonale, ossia quelle piccole cose che piacciono alle donne. Nella dotazione di base il mobilio prevedeva anche microonde e tv con satellite. Unico inconveniente: non c'era spazio per mettere il tavolino e l'inquilina che ci ha accolto mangiava in piedi.

La terza casa che abbiamo visto, forse sarà la nostra nuova dimora. Una camera, un soggiorno con angolo cottura, bagno e un bel balcone. Sul balcone noto una cactacea deceduta da alcuni anni e una bella vista sul campetto di calcio dell'oratorio. Bella l'entrata, un po' meno belli i mobili della casa, alquanto spartani e stile "portobello il mercatino dell'usato". La lavatrice ci ha sussurrato "per favore cambiatemi ho già compiuto venti anni di onorato lavoro".
Il padrone che ci ha accolto, a prima vista sembra simpatico come una gengivite acuta.

Il quarto appartamento, e il quinto appartamento gemello sono due mini dimore nuove. Arredate per ospitare un single che non mangia mai a casa (hanno il frigo ma non c'è il congelatore), sono complessivamente carucce, nel senso di carine. Mini balconate e con un piccolo bagno.
La vicinanza alla stazione della metro, giudicata come grande vantaggio dalla proprietaria, è anche testimoniata dalla presenza di inferriate alle finestre. E come dissi a mia moglie quando eravamo ancora fidanzati, "se proprio devo vedere il sole da dietro le sbarre, allora preferisco andarmene a Rebibbia".