martedì, aprile 04, 2006

L'ultimo tabù

Sono toscano e sono anche cresciuto con quella buonanima di mio nonno, che mi portava con sé al pomeriggio al bar di paese, dove fra una partita a briscola e una mano di tressetti volavano le più elaborate e sapide bestemmie. Alcune erano secche e dirette ad ammonire il compagno che aveva bussato di due secondo, altre erano colorite e celebrative e festeggiavano la data fatta di donna franca o il tre di briscola mangiato con l'asso.
Altre ancora erano misurate e compìte, dette a mezz'aria come intercalare, fra una pescata e l'altra, come a ritmare il tempo del pomeriggio, avvolto dal fumo spesso del locale. Il tutto condito dal dolce rumore di campanelli del flipper di una volta, con quel ritmo dello scorrere dei punti che tutti della mia generazione ricordano.
Mio nonno per la verità non bestemmiava mai, si limitava ad imprecare garbatamente, qualche acciderba e qualche porco mondo ogni tanto, quando per esempio gli freddavano il settebello appena calato o gli prendevano il carico da 11 col due di briscola.
Per questo le bestemmie nella mia vita sono sempre state viste come qualcosa di naturale, non nel senso vero dell'offesa alla divinità (che senz'altro avrà sicuramente cose migliori da seguire che ascoltare qualche lamento compìto) ma piuttosto come intercalari per rendere più familiare e convincente una conversazione. Anche in famiglia, quando si voleva sottolineare l'importanza di un insegnamento, si enfatizzava con il classico bestemmione barocco finale.
Eppure, per quanto la bestemmia sia familiare, soprattutto in Toscana, anzi oserei dire che, nonostante la bestemmia faccia parte della nostra cultura popolare, essa rappresenta ancora l'ultimo, infrangibile tabù. E appena detta o scritta tutti si offendono o si scandalizzano. Si armano questioni nazionali (vedasi le tre o quattro bestemmie dette in diretta in 50 anni di televisione), si infiammano accese discussioni, si tacciano i responsabili di essere colpevoli di chissà quale abominio, si parla di offesa ad un credo comune, di offesa ai valori della collettività, di non rispetto dei valori e delle idee degli altri.
A mio modesto parere le bestemmie sono ben altre. E sicuramente tutti gli integralismi religiosi (compreso quello cattolico) sono ben peggiori di una semplice imprecazione. Le aggressioni che l'uomo compie ogni giorno sul proprio simile e le violenze arrecate all'ambiente in cui viviamo sono offese sicuramente più gravi e subdole alla divinità che tutto "avrebbe" creato.

5 Comments:

At 22:24, Anonymous Anonimo said...

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

 
At 01:18, Blogger Unknown said...

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At 13:14, Anonymous Anonimo said...

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